Giorno 20
Da Salerno a Palinuro
PILLOLA 20
Quei 5 giorni in ospedale furono tutti uguali, seguendo la routine: sveglia alle 7, misurazione di febbre e pressione, registrazione del peso. Intorno alle 11 si cominciava con le terapie, quelle che io e Mario avevamo ribattezzato “l’aperitivo”: per 5/6 ore la flebo era la mia fedele compagna, se volevo fare due passi in corridoio dovevo portarmela dietro, e quando il farmaco si esauriva, suonava per avvertirmi che era il momento di cambiare. E chi se lo scorda quel suono.
Passati i 5 giorni, finalmente tornai a casa. Non era cambiato nulla, mi sentivo bene, tanto da chiedermi se stava facendo effetto o meno.
Me ne accorsi qualche giorni dopo quando decisi, sentendomi in forma, di andare a correre.
Prima di tutto questa esperienza avevo un discreto tempo sui 10 km. Indossai le scarpe da corsa e i pantaloncini ma dopo nemmeno 2 km il fiato era corto e le gambe non reggevano più.
Il giorno seguente tornai in ospedale per il richiamo del nono giorno. Questa era breve, durava appena due ore e poi fui libero. All’inizio, come quelle in ospedale, non avvertii niente, ma dopo un paio d’ore gli effetti iniziarono a palesarsi. Mal di testa, febbre, lievi dolori muscolari, senso di spossatezza, difficoltà a deglutire, sapore metallico in bocca.
Lì realizzai cosa mi sarebbe toccato sopportare.
Questo diario non ripercorrerà solo i chilometri percorsi in bici ma illustrerà in pillole la storia della mia malattia.
Oggi 20esima tappa Salerno – Palinuro.
Da Salerno a Capaccio ho pedalato abbastanza tranquillamente lungo una pista ciclabile un po’ trasandata ma tutto sommato funzionante e comoda poiché è separata dal traffico. Adesso capisco perché è poco frequentata.
Seguendo la ciclabile sono arrivato ad Agropoli e ho fatto una pausa: pensavo stesse arrivando la pioggia, invece è uscito un sole cocente proprio mentre dovevo percorrere la tratta fino a San Mauro Cilento, tutta in salita.
Ho attraversato diversi paesi tra cui Santa Maria di Castellabate, tutti con una vista mare favolosa, prima di arrivare ad Acciaroli dove il bagno era d’obbligo.Gli ultimi 15 km tra Ascea e Pisciotta sono stati un po’ faticosi ma adesso sono fermo a riposare in posto bellissimo a strapiombo sul mare chiamato la “Baia del Silenzio” a confine tra Palinuro e Pisciotta.
Casa è sempre più vicina.
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Gambe, cuore e sudore per la ricerca!
A domani!