Mi chiamo Marco e ho 28 anni.
Ho avuto sin da piccolo la passione per i viaggi: esperienze che ho sempre vissuto come opportunità di crescita e di arricchimento interiore, oltre che un mezzo per soddisfare la mia curiosità.
Nella mia vita ho visitato più di 30 paesi; ho vissuto in Brasile, Inghilterra,Francia. Ho attraversato 7 paesi del Sud America, 24.000 km in bus, barca e autostop prima di iniziare, nel 2014, il mio percorso universitario. Dopo 5 anni passati tra Siena e Parma, ero pronto a festeggiare la fine di questo lungo percorso con un viaggio negli Stati Uniti e in Canada, per poi coronare il mio percorso universitario con un tirocinio di 4 mesi a Parigi.
Quest’ultimo non era per me solo un’esperienza formativa, ma anche una rivincita.
Due anni prima, nel 2017, durante il mio Erasmus in Francia, a mio padre fu diagnosticato un cancro ai polmoni che lo portò via pochi mesi dopo. Quella che per migliaia di studenti è una delle esperienze più belle della vita, rappresenta per me il ricordo di un evento traumatico. Per questo avevo deciso di vivere un’altra esperienza Erasmus in Francia, una nuova, non segnata da eventi spiacevoli.
Ma la vita aveva altri piani in mente! Un paio di settimane prima della partenza notai qualcosa di diverso sul mio corpo. Dopo qualche giorno di riflessione decisi di farmi visitare da un dottore. La diagnosi arrivò 5 giorni prima della partenza: tumore del testicolo.
Il viaggio negli USA e il tirocinio in Francia hanno lasciato spazio a un viaggio diverso, quello contro la malattia, fatto di visite, esami, operazioni e chemioterapia.
Durante le cure, avevo un solo pensiero: tornare in Francia e portare a termine il mio stage. Finite le cure, sono tornato e ho completato il tirocinio e due mesi dopo ho conseguito la laurea in International Business.
Pronto, dopo questa esperienza, a lasciarmi tutto alle spalle e a partire per il mio agognato viaggio, è arrivato il Coronavirus a sconvolgere i miei piani, ancora una volta.
Durante le interminabili giornate del lockdown ho iniziato a pensare a un modo per trasformare questo ricordo che mai potrò rimuovere dalla mia testa in qualcosa che potesse darmi stimoli e fosse utile per gli altri.
Così è nata l’idea di Cambia Marcia.
L’11 luglio 2020, a un anno dalla diagnosi, partirò in sella alla mia bici per attraversare l’Italia: 1500 km tra Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Campania, per raggiungere il Cilento e tornare a casa.
Cambia Marcia non si limita solo a essere una raccolta fondi; oltre a promuovere l’importanza della Ricerca e della prevenzione, vuole essere un messaggio di speranza dedicato a tutte le persone che stanno lottando contro questo male.
Affinché possano trovare nel racconto di questo viaggio la forza e la motivazione che li aiuti ad andare avanti nella loro personale battaglia.