Giorno 19
Da Benevento a Salerno
PILLOLA 19
Milano. Mi recai all’accettazione e dopo aver presentato la documentazione mi consegnarono il braccialetto, quello del ricoverato. Blocco sud, padiglione 1, terzo piano: il reparto di Oncologia.
Mi capitò il letto 46. Entrato in camera lasciai cadere la mia borsa sul pavimento e mi stesi sul letto fissando il soffitto. Mario, brianzolo 70enne e mio compagno di stanza, mi vide preoccupato e mi incoraggiò a stare tranquillo. “Io ne ho già fatte 2, non sentirai nulla” mi disse. Ma io non avevo paura, non so cosa stessi provando, semplicemente non volevo essere lì, non dovevo essere lì.
Quello e il giorno successivo feci esami standard: analisi del sangue, elettrocardiogramma, spirometria.
Il giorno dopo iniziai con la terapia.
L’infermiere mi inserì un ago tubolare nel braccio e portò il primo farmaco. Ad ogni farmaco, prima di metterlo sulla flebo e prima che iniziasse a circolare nel mio organismo, l’infermiere ripeteva il mio nome e la mia data di nascita. Alla fine, mi è stato ripetuto 81 volte.
Drop. Le gocce iniziarono a scorrere dalla flebo alle mie vene e così a circolare nel mio corpo.
Questo diario non ripercorrerà solo i chilometri percorsi in bici ma illustrerà in pillole la storia della mia malattia.
Al B&B San Lorenzo posto dove ho pernottato a Benevento, c’era un altro cicloviaggiatore, Nicolas, partito da Antwerp in Belgio e diretto a Santa Maria di Leuca. Ciò che accomuna i cicloviaggiatori è la sveglia presto, fare colazione mentre gli altri dormono e partire quando la città inizia a svegliarsi.
Dopo la chiacchierata a colazione ognuno ha preso la sua strada. Lui proseguiva verso Foggia, io verso Avellino. I 30 km fino alla provincia irpina sono stati in salita, ma con un pendenza leggera.
Ad Avellino sono stato accolto da un gruppo di Francescani al convento di Santa Maria delle Grazie.
Qui ho potuto pranzare e riposarmi qualche ora nel fresco del convento.
Dopo il break ho ripreso verso Salerno. La mia speranza di una strada tutta in discesa è subito stata infranta da un percorso in salita, che poi è diventato pianeggiante attraversando le città di Mercato San Saverino e Baronissi.
Giunto a Salerno, a pochi metri dall’arrivo, mi sono reso conto di aver bucato ancora. Per la quarta volta. Per festeggiare l’arrivo a Salerno, ho deciso di regalare a Vittoria uno pneumatico nuovo.
Domani si va verso il Cilento, da qui si sente già il profumo di casa.
Se non hai ancora donato, puoi farlo andando su Rete del Dono, il sito di AIRC per il personal foundraising.
Gambe, cuore e sudore per la ricerca!
A domani!